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A lezione di marketing da Burger King

Nella lista dei marchi più popolari, Burger King ha ormai il suo posto fisso. La compagnia di fast food spesso lancia campagne appariscenti – spesso persino di guerrilla marketing – che catturano molto bene l’interesse dei suoi consumatori diventando virali in poco tempo. Anche in un mercato in cui per le catene di fast food le cose non sembrano andare per il meglio a causa della pressione di offrire prodotti più sani, la strategia di marketing e il suo sviluppo possono essere presi come esempio di conoscenza del proprio mercato e del fare le cose nel modo giusto.

Fernando Machado, CMO della compagnia, spiega che quello che stava facendo Burger King nella pubblicità, nel packaging e nella strategia nel punto di vendita era poco originale. Grazie al suo lavoro ha rivoluzionato il mondo Burger, riorganizzando la marca e la sua strategia di marketing.

È necessario capire bene cosa costituisce l’identità del tuo brand

È qualcosa che sembra logico quando un marchio ha una certa traiettoria e già alcuni anni di vita, ma può essere applicato anche quando si tratta di un brand agli inizi. Dopotutto, si tratta di fare un esercizio di introspezione: bisogna capire quali sono gli elementi chiave che distinguono il tuo brand e la tua azienda dai potenziali competitor. Perché i consumatori apprezzano il tuo marchio?

Crea un buon briefing

È un’attività cruciale. Un buon brief deve essere chiaro e conciso, deve trasmettere in maniera immediato ciò che si vuole comunicare del brand e quello che si spera accada nella mente dei consumatori.

Infatti, Burger King usa frasi semplicissime (es. “Mostrare amore per il Whopper”). Quanto più è breve, più sarà ovvio ciò che si vuole ottenere così che il marchio sia ben compreso.

Lascia che l’idea cresca

Ogni cosa ha bisogno di un processo di maturazione. Succede anche con i processi creativi e con il lavoro di marketing. Un’idea può sembrare molto sorprendente ma può essere rapidamente respinta perché sembra troppo complicata o perché non è stata capita. Questo è un passaggio fondamentale per alimentare i processi creativi. Bisogna dare tempo alla formazione dell’idea e che i flussi creativi si stabilizzino.

Non correre rischi è, in realtà, il rischio maggiore

Una delle tentazioni maggiori per i brand è quella di giocare su un terreno conosciuto. Dopotutto, i rischi per i marchi sono problematici e le conseguenze di un evento negativo possono essere tremende. Ma è molto più pericolo restare fermi senza far nulla. La vera abilità non sta nel non aver paura, ma di essere in grado di muoversi anche in un contesto sconosciuto. La paura dei rischi non può paralizzare il lavoro di un brand e il flusso creativo delle campagne.

Il lavoro deve essere svolto da un unico team

Ciò non significa sbarazzarsi delle agenzie, ma lavorare con loro come se fossero parte integrante della squadra. C’è bisogno di una collaborazione continua e rispettare il lavoro che ognuno di loro svolge. Inoltre, è importante che questo lavoro sia applicato alla struttura interna.

Se hai trovato l’articolo interessante, non dimenticare di lasciare un commento. Solo condividendo le proprie esperienze possiamo crescere personalmente e professionalmente.

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